C’è una cosa stupidissima quindi bellissima che succede ogni volta che metto le AirPods alle orecchie: fanno un suono per dire che (1) le ho inserite nell’orecchio e (2) le ho collegate correttamente a un dispositivo. È curioso perché è la stessa cosa che succede quando si infilano correttamente i due pad nello Switch. Stesso movimento, stesso click. Su questo suono di Switch si è scritto parecchio perché – per quanto assurdo e a tratti eccessivo possa sembrare – è la sintesi dell’ultimo anno di Nintendo: un periodo di grazia durante il quale sembra aver ritrovato l’identità e lo smalto di un tempo. Ve la ricordate la intro del GameCube? Finalmente le abbiamo trovato un erede.
Altra cosa che lega AirPods e Switch è l’essere i due miei ultimi acquisti folli. Non c’è un disegno preciso dietro, dopo venticinque anni di acquisti sempre oculati e ben ponderati, l’aver mandato tutto all’aria. In mia difesa solo l’euforia post laurea (scusa valida per almeno dodici mesi) (ormai scaduti) e la consapevolezza che prima o poi avrei comprato entrambi. A quel punto meglio prima, no? Switch in effetti è la console perfetta per me: abbastanza portatile da non farmi dipendere dalla tv (e soprattutto da permettermi di guardare la tv mentre gioco) e abbastanza casalinga da non dover scendere a compromessi sulla potenza. Alla fine a me Wii U piaceva tantissimo ma finivo sempre per guardare solo il paddone – eccallà. Un po’ più elegante, un po’ più potente, molto più a fuoco. Se riescono ad aggiungerci qualche giocone (Zelda non è nemmeno un giocone, è una categoria a parte) è fatta. La ricetta di Mario Kart 8 Deluxe è un’ottima via ma non deve essere la sola: via libera ai remake sotto steroidi col bonus della portabilità, ma la vera sfida si gioca con ARMS e le nuove IP che devono rivelarsi più di semplici divertissement. Le vendite stanno andando sorprendentemente bene, quindi Nintendo adesso non deve mollare la presa. Me lo deve.
Anche le AirPods sono le cuffie perfette per me. O più semplicemente sono il primo vero – sottolineo vero – prodotto Apple che compro dai tempi del mio primo iPhone. Scarti la confezione, apri la scatola e come per magia funziona già tutto. Anzi, di più: apri la custodia e compare un pop-up sull’iPhone. La cosa più vicina a quella magia Apple di cui si parlava qualche anno fa – parente piuttosto prossima della Nintendo difference di cui si parlava qualche anno fa. Usandole già da qualche mese posso sbilanciarmi e dire che le AirPods hanno superato tutti i test che potevano superare, inclusi gli ultimi 100 metri delle mie sporadiche corsette. Le AirPods aderiscono all’orecchio esattamente come normali EarPods e scaricare la batteria è quasi impossibile: molto più facile che ad essere scarico sia il vostro iPhone. O il vostro Switch.