X Factor, terza puntata.

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La puntata di ieri di X Factor è stata, nel suo piccolo, storica: Claudia Mori si è rivelata per quello che è (ovvero una signora dalla dubbia autoironia), le serate a tema sono state introdotte anche nell’edizione nostrana (anche se con tutta probabilità si rivelerà un episodio sporadico) ed è uscito uno dei gruppi che più ha segnato – nel male – questa edizione.
Ma andiamo con ordine: capitolo Claudia Mori. È bastato l’exploit di ieri sera per definire la sua presenza, fino ad ieri altalenante, assolutamente sbagliata: non sembra tagliata per fare il giudice. Punto. Il pomo della discordia è stato un confronto fotografico tra la Claudia Mori degli anni Ottanta e quella di oggi:  lei l’ha definito un colpo basso nei suoi confronti – anche se simile sorte era accaduta agli altri giudici, a Tomassini e pure alla Bignardi. E nonostante abbia voluto ribadire quella decina di volte che, no, a lei non importa niente di queste cose, ha dato degli imbecilli agli autori e della lottatrice di sumo alla povera Chiara (che non c’entrava niente), per poi sparire durante un nero pubblicitario e rientrare tra i fischi a metà puntata minacciando (?) di abbandonare il programma. Nota di demerito a Facchinetti che, in un primo momento, non ha saputo che balbettare continuamente che “ognuno ha la sua opinione ed è giusto che la esprima”, salvo poi cominciare a ripetere per il resto della puntata le sue scuse, sotto consiglio della Bignardi (che, a mò di novella Ventura, ha guidato il presentatore sempre meno padrone della situazione). Eliminati della settimana invece gli A&K in ballottaggio con la brava-ma-non-particolarmente-simpatica Francesca: contro il duo formato a tavolino si è schierata pure la Maionchi, consapevole di aver fallito nell’intento (impossibile e discutibile) di unire una voce tutto sommato interessante come quella di Andrea con quella del quasi-famoso Daniele Vit. E infatti, neanche dopo 24 ore dall’eliminazione, ai microfoni di Davide Maggio Daniele non ha perso l’occasione di attaccare l’ormai suo ex compagno di strada.
New entry della settimana, infine, Mario: emo-boy partito con i Subsonica ai casting ed arrivato in puntata con i Depeche Mode. Può fare belle cose con Morgan, peccato solo che finirà per togliere voti agli altri under 24.

X Factor, seconda puntata.

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Serata di grandi sorprese (ma anche no) a X Factor. Fuori gli Horrible Porno Stuntmen, in ballottaggio le Yavanna – alla vigilia entrambi dati per favoriti. In realtà il discorso sarebbe un tantino più complesso: le Yavanna soffrono di questo fattore Noia che spesso subentra fin dai primissimi ascolti. Non me ne voglia la Maionchi, ma il loro problema non sono le orecchie posticce: semplicemente andrebbero prese a piccole, piccolissime dosi e nel contesto televisivo questo non è assolutamente possibile. Un’esibizione a settimana è troppo, specie se devono interpretare cover che non sempre possono rispecchiare un’identità musicale tanto particolare. Morale? Dopo lo psicodramma di Mara Maionchi, potranno acchiappare qualche voto in più, ma tempo due settimane e saranno di nuovo a rischio eliminazione. Gli Horrible Porno Stuntmen erano invece inadeguati al contesto: simpatici, per carità, ma lontani anni luce da quello che X Factor cerca. Non sono discograficamente appetibili, non acchiappano televoti, sono televisivi ma un pò monotoni e soprattutto non portano niente di veramente nuovo. L’esibizione a notte fonda ha fatto il resto e, incredibilmente, anche i giudici l’hanno capito. Con questa eliminazione, però, la faccenda dei Gruppi si è fatta interessante: due su tre sono finiti in ballottaggio, dunque i primi in termini di gradimento sono i Luana Biz. Che son bravi, però rischiano l’effetto Aram Quartet. Anzi, loro erano più coinvolgenti e coadiuvati da Morgan: non ce l’hanno fatta con i ben più forti Bastard, potranno Mara e Gaudi portare il gruppo alla vittoria finale? Dubito.
Detto questo, vincerà o Marco o Damiano, con il primo favoritissimo dal sottoscritto. Il Mengoni è il più pronto, ben definito e discograficamente perfetto: Morgan dovrà solo darsi da fare per non farlo risultare così odioso e pieno di sé come sembra essere. E dargli un repertorio che riesca a farlo apprezzare anche a chi voglia andar al di là dell’aspetto.

X Factor, prima puntata.

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X Factor 3, atto primo. Che dire? Le cose sarebbero tante, tantissime, ma il rischio è di scadere nell’ovvio. Partiamo quindi dalla domanda che ci tormenta da giugno ad oggi: Claudia Mori è all’altezza di X Factor? E la risposta è ni: la sua partenza è stata decisiamente fiacca, buona con tutti e con un vocabolario paragonabile a quello della Ventura. Se però Simona aveva dalla sua una completa padronanza dei tempi televisivi e un aspetto un pochino più giovanile, Claudia deve accontentarsi di una inguardabile parrucca. Si è ripresa col proseguire del programma, dove ha dato perlomeno segno di vita. In realtà il problema è più generale di quanto si pensi: quel clima vagamente sonnolento ha riguardato un pò tutti i giudici, segno che anche un format forte come questo ha bisogno di una pausa più sostanziosa di un paio di mesi. Tornando alla Mori, la scelta finale di eliminare il suo Francesco (che tra l’altro, secondo Claudia, neanche avrebbe potuto cantare nello spareggio contro gli A&K*), è stata la più prevedibile di tutte. Si era capito che il suo giochino era questo, può pure rivelarsi azzeccato, ma se comincia a cadere la competizione tra i giudici, X Factor è morto. La vera sorpresa è semmai Carlo Pastore che, dall’angolo Processo, si è ritagliato il ruolo di anti-Morgan. Effettivamente è la scelta più intelligente per non far rimpiangere la Ventura e pare senz’altro più competente della conduttrice… peccato solo che sia insopportabile! Le sue critiche (riflessioni? proposte? parlo-perchè-mi-pagano-per-farlo?) sono un po’ campate in aria ed il suo non essere giudice gli fa perdere autorevolezza, tanto che Morgan è in grado di zittirlo con mezza parola. Già, Morgan. Chi temeva che quest’anno potesse essere eclissato dalla Mori dovrà ricredersi: l’anima di X Factor è ancora lui. Il nuovo look, con i capelli cortissimi, è soprattutto un avvertimento per far capire che ormai non ha più bisogno di un aspetto stravagante per colpire gli spettatori. La sua squadra è la più forte, lui è il più forte: la storia ormai è quella. Sul fronte cantanti, nessuna sorpresa: l’eliminazione di Francesco l’avevo già pronosticata ieri, gli altri non si son discostati dalle prime impressioni. I più bravi senz’altro Damiano, Marco e Chiara, non ha dato il meglio di sé ma si rifarà Silver (o Peter Ghiaccio :mrgreen: ), divertenti ma non impressionanti i Luana Biz (che, sarò strano, mi sembrano una via di mezzo tra gli Aram Quartet ed i Cluster). Sul fronte Auditel, X Factor è uscito mica tanto bene dalla battaglia Don Matteo-Brignano-Grey’s Anatomy: 2 milioni e 333 mila spettatori per uno share al 12,64%, peggio dell’anno scorso ma meglio della prima edizione (e vabbè).

* Parentesi a parte per gli A&K che, dopo aver straconvinto ai bootcamp, son scivolati al serale. I problemi sono risaputi: Chiara, la ragazza del duo, non ha potuto partecipare perché figlia di una dipendente Rai (cosa uscita fuori all’ultimo minuto nonostante lei affermi di averlo reso noto fin dai primissimi provini) ed è stata sostituita – guardacaso – dal quasi-celeberrimo Daniele Vit. Una scelta praticamente folle che fortunatamente non è stata apprezzata dal pubblico televotante: i due non sono un vero gruppo, sembrano quasi odiarsi e non avranno un futuro assieme. Vale davvero la pena di tenerli assieme? Secondo me no.

X Factor, si ricomincia /3

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Oggi è stato svelato il cast completo dell’ormai imminente terza edizione di X Factor: una selezione non facile perché, come ammesso dalla Mori, quest’anno i casting non sono stati di altissimo livello. Sorprendenti soltanto i Gruppi, così e così gli Under 24 (ma i quattro finalisti sono parecchio forti), decisamente male gli Over (con un paio di pezzi forti in tutto). Di seguito – come di consueto – una prima provvisoria e totalmente inaffidabile analisi: Continua a leggere

Mike Bongiorno

Son sempre stato contrario alle idolatrie post-mortem. Ed incensare adesso, a poche ore dalla morte, Mike Bongiorno sarebbe un tantino ipocrita da parte mia. Indubbiamente Bongiorno è stato un pilastro della televisione, se non altro perchè fu lui a tenere a battesimo quella italiana, giocando poi un ruolo di primo piano nella rivoluzione delle tv private. E’ stato senz’altro importante, ma non mi ha mai convinto molto. Sarà che io ho vissuto la fase “decadente”, quella in cui Mike Bongiorno era ridotto a condurre quizzetti su Rete 4, quella in cui era alle prese con bambini, quella in cui – senza un contratto in mano – faceva ospitate deliranti. Oltre ad essersi costruito, negli anni, un immagine non certo incentrata sull’umiltà. Poteva permetterselo, certo, ma adesso certe affermazioni sulla sua età biologica si sono rivelate tristamente infondate. Purtroppo televisivamente Mike Bongiorno era già morto. Anche il nuovissimo (?) Riskytutto mi è sempre sembrato una semplice operazione nostalgia mirata soltanto a dare prestigio alla rete di Murdoch, non certo a riabilitare la figura del conduttore per eccellenza. Ma, nostro malgrado, non potremo mai sapere se davvero Sky avesse dato nuova linfa al Mike nazionale.

TBand, atto secondo: nuova pubblicità Tim, nuova canzone, stessa solfa.

Due notizie. La prima: Tim pare aver fatto marcia indietro sulla TBand. Il sito ufficiale (www.comesuonanoisogni.it) rimanda ad una paginetta promozionale sul sito della compagnia telefonica dove si trovano a stento, tra le pubblicità di piani tariffari, i link per le pagine di Facebook e il MySpace sembra fermo a Luglio. L’altra notizia: da ieri è in onda il nuovo spot con la TBand. Che finalmente canta il nuovo singolo (evitabile come il precedente, ma almeno questo non sembra una cover), in cui finalmente torna la vecchia fiamma  di Marco e – rullo di tamburi – Alan e Fiammetta si baciano. Ora i miei dubbi sono questi:

  • capisco che stiamo parlando di una pubblicità e che non debba necessariamente avere un plot verosimile ma… eravamo rimasti col povero Marco che aveva rotto, suo malgrado, con la fidanzata. Tentava di riconquistarla telefonandole (wow!), ma lei di tutta risposta scappava a gambe levate dal suo concerto. Ora, dal niente, entra nella stanza di registrazione mentre stanno registrando (!) e se lo slinguazza tutto, liquidando il tutto con un “ora siamo di nuovo assieme“. Di grazia!
  • Fiammetta, in un’intervista al Corriere, dichiarava (e cito testualmente) “nelle varie puntate di questa pubblicità-serial flirterò un po’ con tutti, ma nessuno concluderà nulla”. I casi sono due: o le varie puntate di questa pubblicità-serial si sono ridotte ad un paio con conseguente taglio del copione o baciare un ragazzo per mezza pubblicità vuol dire “non concludere nulla” e opterà per flirtare pure con quello che si è appena rifidanzato.
  • Capisco che in ogni band che si rispetti c’è sempre il quarto elemento che viene bistrattato un po’ da tutti e che nessuno considera… ma una parte al povero Luca gliela vogliamo dare?
  • Gabriele Muccino avrà pure fatto i suoi capolavori, sarà pure andato ad Hollywood, ma da Will Smith a Fiammetta Cicogna ce ne corre. Speriamo se ne accorga in tempo.

Breve guida su come perdere la propria (poca) credibilità: il caso Tokio Hotel.

Sembra paradossale che proprio io debba scrivere un post in difesa dei Tokio Hotel. Un colpo di scena degno delle migliori pellicole, senza dubbio. E come in una delle migliori pellicole, c’è bisogno di un flashback: il fenomeno Tokio Hotel nasce a metà 2007, poco prima dell’estate. Questo blog comincia ad occuparsene a Luglio dello stesso anno, normale amministrazione: non si esaltano certo Bill Kaulitz e soci, ma non si va neanche giù pesante con gli insulti (cosa che invece non è mancata invece nei commenti). Torniamo ad oggi: è uscito da – relativamente – poco il nuovo singolo dei Tokio Hotel, tale Automatic. Non è un capolavoro e, se il buongiorno si vede dal mattino,  probabilmente il disco rasenterà a stento la sufficienza. Eppure i Tokio Hotel hanno un loro perché. Può sembrare assurdo, ma il caso Tokio Hotel (come il caso Lost ed il caso Finley) è reale: schiere di giovanissimi che, grazie a MySpace o MTV, SCELGONO un prodotto musicale da supportare, un prodotto che non viene imposto da Disney Channel o Amici. Sarà una banalità sulla scia del si stava meglio quando si stava peggio, eppure in un mondo di Miley Cyrus ed Alessandra Amoroso, i Tokio Hotel non sono neanche così male. Forse.

♫ Noemi feat. Fiorella Mannoia – L’amore si odia

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Probabilmente il feeling era nato durante quell’ospitata ad X Factor seconda edizione. Oppure si tratta di semplice strategia commerciale, visto che la casa discografica delle due è la stessa. Di fatto è uscito oggi in radio il nuovo singolo di Noemi, un duetto con nientepopodimenoche Fiorella Mannoia, che anticipa il primo album della cantante uscita da X Factor. Dopo il grande successo di Briciole, ci voleva un pezzo radiofonicamente altrettanto forte e la scelta di questa L’amore si odia (a partire dal titolo) è quanto mai azzeccata. E il fatto che a mezzanotte passata sia qui a commentarla, saltando di frequenza in frequenza per beccarla di nuovo, dovrebbe farlo intuire. La canzone è veramente bella: le due voci, sebbene non si sovrappongano spesso nei 3 minuti di canzone, suonano davvero bene assieme. L’inizio è tutto di Noemi, la Mannoia subentra solo dopo il primo minuto e da lì è un continuo alternarsi di voci assolutamente riuscito. Il testo è discreto,  molto curioso il gioco di ruoli  tra Noemi e la Mannoia. Insomma, le aspettative non sono state assolutamente deluse. E va ammesso che la Sony dimostra di credere in Noemi, continuando il suo progetto in maniera coerente e con la volontà reale di proporla come interprete di un certo spessore. La prova definitiva sarà l’album, previsto per Ottobre. Dopo il salto, il testo completo. Continua a leggere

X Factor, il primo ed inevitabile bilancio

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Ora possiamo dirlo ufficialmente: X Factor è ricominciato. Certo, ancora si parla del solo day time e il prime time è ancora “lontano” (manca poco più di una settimana), ma finalmente abbiamo rivisto la sigla, il logo, i primi casting e ovviamente loro, i tre giudici. E per quanto sia presto dare un giudizio dopo appena quaranta minuti di montato, finalmente abbiamo visto Claudia Mori in azione. Partiamo dalle buone notizie: la signora Celentano non è poi male. Lei – giustamente – non è e non vuole essere il rimpiazzo della Ventura, ma neanche Mara Maionchi 2 la vendetta: entra ai casting con quella folta chioma di capelli, con quei vestitoni che non tradiscono l’età e fa il suo lavoro. Non vuole fare la simpatica, non vuole essere quella ipercritica, non vuole fare spettacolo insomma. Svolge il suo compito in maniera impeccabile ma non senza personalità: se c’è da stroncare qualcuno lo stronca (e senza mezzi termini), se c’è entusiasmo in un progetto non lo nasconde. E’ presto per dare dei giudizi, si, ma lei è partita col piede giusto: c’è da capire solo se sarà in grado di reggere la diretta del serale, dove la spietatezza cede il passo ad un perbenismo che – televoto alla mano – premia sempre. Per il resto il day time, specie questa prima fase di casting, è ottimo: già si vede qualche probabile concorrente (come Francesca), oltre a qualche esilarante talento-quasi-incompreso (vedi il controtenore Pierpaolo). Unico neo? Ancora lui, Francesco Facchinetti. Non ha mai convinto del tutto, ma fintanto che sapeva di essere un miracolato cercava di dare il massimo; adesso che mamma Ventura l’ha lasciato solo, sembra un po’ troppo pieno di sé. I siparietti, come quello odierno della  classifica, si spera non debbano più ripetersi. Nel caso, potremmo avremo la migliore edizione di X Factor Italia.