♫ Dente – Vieni a vivere

Mmh, non saprei cosa aggiungere: Dente se n’è uscito da poco con il suo terzo album, L’amore non è bello, da cui è stato estratto questa Vieni a vivere e relativo videoclip. La canzone è tanto caruccia (addirittura il finale con la voce del bambino ç_ç), il video è abbastanza folle per funzionare: insomma, i presupposti per un successo su larga scala ci sono tutti. E soprattutto è ben sopra la media di ciò che passa in radio adesso.

Eurovision Italian Contest

eurovision

Proprio in questi giorni sta circolando la notizia che vorrebbe Maria De Filippi al lavoro su un festival musicale made in Mediaset: per un progetto del genere sarebbero disposti a scomodare Paolo Bonolis ed, eventualmente, l’ormai offuscato marchio del Festivalbar, con l’obiettivo di sfruttare l’onda del rinnovato successo della musica in tv (Amici, X Factor) e fornire un reale competitor al Festival di Sanremo. Troppo spesso – ed anche in questo caso – ci dimentichiamo però dell’esistenza di una già ampia ed importante realtà musicale: l’Eurofestival. Giunto ormai alla sua 53a edizione, da oltre dieci anni manca dall’Italia per volontà di Mamma Rai, restia ad investire soldi (quelli necessari all’organizzazione dell’edizione successiva, in caso di vittoria). A farle cambiare idea ci ha provato addirittura Raffaella Carrà invitando alcuni partecipanti sul palco del suo Carràmba, ma adesso anche il popolo del web ha un modo per farsi sentire: partecipare all’Eurovision Italian Contest organizzato da Dove c’è musica. Basta votare le canzoni in gara (facilmente ascoltabili grazie a YouTube), dimostrando quanto anche agli italiani interessi l’Eurofestival. Potrebbe essere l’occasione buona. Continua a leggere

X Factor: undicesima puntata

Laura è uscita nel ballottaggio contro Jury: la undicesima puntata di X Factor ci dimostra come le entrate work in progress siano perlopiù inutili. L’eliminazione era altamente prevedibile, meno la presenza in sfida del giovane bresciano: ennesimo candidato alla vittoria finale, Jury ha visto crollare le sue quotazioni tutte in un colpo. Poco contano le attestazioni di stima: la finale sarà una lotta tra Bastard Sons of Dioniso e Matteo. In modo particolare quest’ultimo ha un enorme potenziale, sfociato ieri sera nel duetto con Elisa Rossi, una delle poche unioni veramente vincenti. Ok, pure Noemi+Giops e Bastard+Farias sono stati divertenti, ma il vero feeling musicale era tra gli “adulti” del gruppo: tutti gli altri un pò sottotono. In particolare hanno fatto peggio del solito il già citato Jury (ombra di Ambra Marie prima, poco credibile nelle vesti del cantante impegnato poi) e Daniele (che pure non aveva fatto malissimo con Serena, ma è scivolato nell’autoreferenzialissima Stai Fermo Li).
Ospiti della puntata John Mayer, Amy McDonald (brava, ma sprecata a mezzanotte passata) e Mike Bongiorno (semplicemente folle, fuori dal tempo e privo di misura: è questo il dazio per la promozione a Rai Uno?). Se ne va invece, al momento dell’eliminazione, Morgan: reazione comprensibile, magari un po’ insofferente nei confronti di Laura rimasta sola sul palco. Facchinetti, che ricordiamo essere il conduttore rivelazione dell’anno, aveva infatti chiesto subito a Mara chi eliminare, togliendo il tipico effetto sorpresa: prontamente ridarguito da un po’ tutti, si è corretto chiamando ad esprimersi Morgan, il quale non ha visto di buon occhio l’ordine forzato per creare più pathos ed ha sbottato. Giustamente.

L’era glaciale

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Alla fine la Bignardi è approdata davvero su Rai Due: dopo voci e smentite, ieri è andata in onda la prima puntata de L’era glaciale. Poco importa che la trasmissione si ispiri chiaramente alle Invasioni Barbariche (squadra che vince non si cambia, grazie al cielo) e che le differenze dall’illustre predecessore siano marginali: L’era glaciale è un ottimo programma che arriva nel momento giusto sulla rete giusta. Direttore a parte, la seconda rete di Stato sembra infatti aver finalmente imbroccato la strada giusta (e sopratutto aver scelto una strada).
Cominciamo con la sbandieratissima sigla: Gipi ha fatto un ottimo lavoro. C’è ben poco da aggiungere, se non che anche la canzone che le fa da sottofondo (Chemtrails di Beck) è azzeccatissima. Complimenti.
Lo studio è davvero curioso, ricorda un po’ quello delle Invasioni, ma è impreziosito da un enorme tronco che si estende per gran parte dell’area culminando sotto scrivania di fronte alla quale siedono gli ospiti: in bilico perenne tra trovata geniale e pacchianata di cattivo gusto. Sicuramente non passa inosservato.
Difetti? Una Bignardi forse un po’ troppo attaccata alla sua cartelletta, un orario improponibile (per fortuna che c’è il videoregistratore) e il venir meno di quel fascino vagamente radical chic di La 7. Ma su La 7 il 14% di share non poteva che sognarlo.

Un po’ di promozione, diamine

Post che nasce come piccolo sfogo: assumete nuovi pubblicitari a X Factor (ammesso che ce ne siano mai stati e non sia Facchinetti a dirigere tutto ciò). Si da il caso infatti che, da questa settimana, su iTunes siano disponibili tutte le esibizioni dei cantanti e il servizio non sia stato menzionato né durante la trasmissione né durante il day time. Certo, non si può essere molto orgogliosi di rivendere a prezzo pieno cover live dalla durata ridicola (sempre sotto i due minuti) e infatti le recensioni sullo store Apple sono state impietose, però avrebbero potuto perlomeno passare una scritta in sovraimpressione. Soprattutto perchè sono un ottimo modo per monitorare i gusti del pubblico: in vetta c’è Matteo, poi i Bastard e Noemi. Le vendite vanno comunque a gonfie vele: la raccolta di questa settimana è al sesto posto e addirittura al decimo c’è il X Factor 2009 Winner – Single, ovvero il (preordine del) singolo del vincitore di questa edizione. Un acquisto a scatola chiusa, insomma.

X Factor: decima puntata

Serata di grande notizie ad X Factor: la prima è l’eccezionale – e folle – spostamento di rete per la finale. Il 14 Aprile vedemo X Factor su Rai Uno: invece di spiccare il volo sulla rete cadetta, si accontenteranno di un modestissimo riscontro sull’ammiraglia (riuscirà ad andare sopra i 4 milioni?). Giacchè la musica batte sempre e solo sul Due. Più entusiasmante la seconda notizia: martedì prossimo i concorrenti in gara si fronteggeranno con il supporto dei vecchi eliminati. Le possibilità sono infinite ed allettanti (Bastard e Giops? Noemi e Ambramarie?), resta solo da capire se – vista la differenza tra i 10 eliminati ed i 6 ancora in gara – qualcuno verrà escluso da questo giochino. Ogni riferimento a Sinacria, Giacomo e S.O.S. è puramente casuale. Ci sarà pure Enrico, eliminato della settimana: epilogo per lui purtroppo prevedibile, meno scontata invece la presenza di Noemi al ballottaggio, pur continuando ad anellare esibizioni impressionanti. I giudici la amano (tanto che sia la Ventura che la Maionchi hanno fatto fuori il Nordio), dunque potrebbe comunque arrivare in finale (Dabbono insegna); la vittoria è però un miraggio inarrivabile. Così come probabilmente non andrà lontano (all’interno del talent) Laura: entrata a sorpresa con un’esibizione di non facile comprensione, rischia di uscire direttamente la prossima settimana. Debuttare alla decima puntata sembra solo un modo per allungare il brodo inutilmente.
Per quando riguarda la sfida con Amici, X Factor ne è uscito con 2.781.000 spettatori e un 13,29% di share. Peggior risultato di quest’edizione in valori assoluti, non malissimo in share.

♫ Velvet – Tutti a casa

cover_tuttiacasaHanno deciso di abbandonare le classifiche, i Velvet. Prima rifiutando la carta di Sanremo, poi autoproducendosi il prossimo album (che uscirà sotto la loro etichetta Cosecomuni) e infine con il singolo Tutti a casa. Non hanno sfondato l’airplay radiofonico con Sei felice – che pure poteva diventare un (gran) tormentone – quindi hanno optato per una strada diversa: il sound di Tutti a casa sembra a metà tra quello di Cose Comuni e dell’acclamato 10 Motivi. Vedremo se anche l’album, Nella lista delle cattive abitudini, 17 Aprile, manterrà queste caratteristiche. L’attesa è finita, i Velvet son tornati.

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I grandi classici dei videogiochi

 

L’idea è nata da un talentuoso illustratore, Olly Moss, che nel suo portfolio ha inserito le copertine di alcuni videogiochi reinterpretati come classici della letteratura. Un forum, The something awful forums, ha preso spunto dal lavoro di Moss realizzando decine di lavori simili. Al di là dell’interessante comparazione tra libri e videogiochi (e relativa discussione sul concetto di arte), queste immagini sono una vera gioia per gli occhi. E dimostrano come con un normale software di grafica e una buona dose di gusto, si possa fare davvero tanto.

Da dove nasce la necessità di fare sempre nuovi iPod (per di più Shuffle)?

Gli iPod Shuffle sono proprio particolari: se già gli iPod non sono dei comuni lettori mp3, lo Shuffle è proprio di una categoria a parte. Con quell’aria un po’ cheap, quel design sempre controcorrente e accompagnato da idee semplicemente folli. Dopo aver proposto il lettore senza schermo, Apple è passata a quello senza pulsanti: si controlla con le cuffie, per i comandi via onde cerebrali dovremo attendere la quarta generazione. E poi, per consacrarlo ad oggetto di tendenza, il colpo di genio: farlo il più anonimo possibile. Poco importa della modalità Voice Over, il nuovo Shuffle funzionerà proprio in virtù della sua essenzialità; tanto che, già dopo poche ore dall’annuncio, la creatività altrui aveva degnamente sopperito alla scelta low profile di Steve Jobs.